Da Vinci, c’è il legame inaspettato con una città marchigiana
Il genio toscano visse e operò in varie città italiane e solo negli ultimi due anni di vita si spostò in Francia. Per il cinquecentenario dalla morte verrà ricordata anche l’importante opera che lo lega a un borgo suggestivo
(Comunicato stampa) La città di Fano, cioè conoscere la città di Vitruvio nell’anno leonardiano mentre si attende l’apertura della mostra “Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia” per celebrare anche qui i 500 anni dalla morte del genio italiano. Un’aspetto lega l’artista alla città marchigiana. L’uomo Vitruviano – Le proporzioni del corpo umano secondo Vitruvio, è il disegno più famoso al mondo. Leonardo in quest’opera inscrive il corpo umano in un cerchio e in un quadrato, ma non è una sua invenzione. Per questo il genio riporta sul foglio come Vitruvio sia la sua fonte primaria e scrive: “Vitruvio architetto mette nella sua opera d’architettura che lle misure dell’omo sono dalla natura disstribuite in questo modo“.
Così, la storia dell’uomo Vitruviano di Leonardo affonda le sue radici nell’antica Roma, quando Marco Vitruvio Pollione (80 a.C. circa – 20 a.C. circa) scrive, tra la fine del secondo triumvirato e i primissimi anni del principato – tra il 35 e il 25 a.C. circa – il trattato che avrebbe trasmesso il suo nome alla storia, il De architectura. Nel trattato occupa ben cinque paragrafi la descrizione analitica della Basilica di Fano, l’unico edificio del quale Vitruvio afferma aver curato la costruzione (“conlocavi curavique”), cui attribuisce valori di grande dignità e bellezza (summam dignitatem et venustatem). Secondo le indicazioni contenute nel trattato, la basilica si affacciava con un lato lungo sul centro del Foro ed era in asse col prospiciente Tempio di Giove nell’altro lato della piazza, secondo una disposizione insolita per l’epoca, ma che si diffuse nell’età augustea inoltrata, e che dunque Vitruvio potrebbe aver contribuito a promuovere.
Oggi Fano presenta un interessante percorso romano che inizia dall’Arco di Augusto, da sempre simbolo della città e dal mese scorso divenuto anche l’elemento centrale del City Brand. L’Arco di Augusto fu in epoca romana la principale porta d’accesso alla Colonia Julia Fanestris, dedotta dall’Imperatore Augusto sul sito di un abitato sviluppatosi attorno al repubblicano Fanum Fortunae (tempio dedicato alla Dea Fortuna). Costruito sul punto in cui la Via Flaminia si innesta nel Decumano Massimo della città, il monumento si data, tramite l’iscrizione del fregio, al 9 d.C. Realizzata esternamente in blocchi squadrati di pietra calcarea proveniente da cave del Monte Nerone, la Porta si articola in due fornici laterali minori e un fornice centrale maggiore: la chiave di volta di quest’ultimo è decorata con una rappresentazione di animale oggi non più riconoscibile.
Il percorso nella città vitruviana prosegue con le Mura Augustee, volute dall’Imperatore Augusto nel grandioso progetto di monumentalizzazione della città e completate nel 9 d.C., le mura si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario. La cortina muraria, sottratta alla demolizione negli anni Venti del secolo scorso, è realizzata in conci di pietra arenaria disposti a filari orizzontali (opus vittatum) con un riempimento interno di malta e scaglie di lavorazione ed è intervallata a spazi regolari da torri cilindriche. Oltre alla ben nota Porta d’Augusto, nelle mura si inserisce una porta secondaria detta la “Porta della Mandria”, utile allo scorrimento del traffico in uscita dalle mura verso nord.
Nell’area archeologica di sant’Agostino, di grande suggestione sono le imponenti strutture murarie rinvenute sotto la Chiesa e il Convento che hanno stimolato per secoli la fantasia e suscitato l’interesse di studiosi ed appassionati. Essi sono identificati, alternativamente, con la Basilica progettata dall’architetto Vitruvio e descritta nel De Architectura o con quel Fanum Fortunae che diede il nome alla città, i resti si articolano in un lungo muro a blocchetti di pietra intervallato da pilastri e finestre, piccole arcate disposte a ventaglio, una parete con abside, colonne e canalette di scolo. A completamento del percorso di conoscenza della Fano Romana è d’obbligo una visita alla sezione archeologica del Museo Civico, allestita al piano terra del Palazzo Malatestiano, che ospita reperti di varie epoche rinvenuti a Fano e nel suo territorio già nei secoli passati. Sotto il portico quattrocentesco della Corte Malatestiana è stato ricomposto il cosiddetto mosaico della pantera (databile alla metà del II sec. d.C.), mentre all’interno del museo si conservano fra i reperti di epoca romana, ampolle, lacrimatoi, una collezione di lucerne, frammenti di vetri, terrecotte votive, idoletti, spille e gioielli.
Particolarmente degno di nota il famoso cippo graccano che testimonia l’avvenuta applicazione della Lex Sempronia (133 a.C.) anche nel territorio fanese, una statuetta di giovinetto con toga praetexta, bulla e calzari, la grande statua mutila raffigurante l’imperatore Claudio, alcune teste in pietra e in marmo, fra le quali una splendida testa muliebre con pettinatura all’Ottavia (fine sec. I a.C.), frammenti architettonici e scultorei vari, anfore, tessere di pavimenti in cotto e l’emblema centrale del cosiddetto mosaico del Nettuno con l’immagine del dio ritto su quadriga tirata da ippocampi (fine II e primi del III sec. d.C.). Un indirizzo importante per studiosi e appassionati di Vitruvio e di storia antica a Fano è il Centro Studi Vitruviani che conserva un’imponente banca dati cartacea e informatica inerente l’opera di Vitruvio e i suoi rapporti con lo sviluppo dell’architettura e della cultura occidentale dal Rinascimento ai giorni nostri. Il Centro, inoltre, promuove attività culturali riguardanti l’opera dell’architetto, e gestisce uno spazio espositivo permanente dedicato a Vitruvio, alla Basilica di Fano e alle tematiche della rappresentazione della comunicazione dell’architettura classica e moderna. (comunicato stampa).
ATTUALITA'
Prove scritte concorso insegnanti, i primi dati del ministero
Si sono concluse le prove scritte del concorso per la Scuola dell’Infanzia e per la Primaria e stanno procedendo quelle per la Secondaria. I posti messi a bando complessivamente sono 44.654. Si sono svolti lunedì 11 (sessione mattutina e pomeridiana) e martedì 12 marzo (sessione mattutina) i tre turni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 15.340 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola dell’infanzia e nella Scuola primaria.
Mercoledì 13 e giovedì 14 marzo si sono svolte le prime quattro delle dieci sessioni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 29.314 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola secondaria di I e II grado. I candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale. I candidati presenti ai primi quattro turni per la Secondaria di I e II grado sono stati 130.252, dei quali 113.543 sono stati ammessi alla prova orale.
ATTUALITA'
Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un’inchiesta per presunte negligenze
È stata aperta un’inchiesta sulla tragedia avvenuta la notte del 5 novembre all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, dove un bimbo è nato morto. I genitori hanno presentato una denuncia ai Carabinieri e la Procura indaga sull’accaduto. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Codici, che ha deciso di presentare un esposto.
“Di fronte al dramma che si è consumato è doveroso fare chiarezza”, afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. “Stando alla denuncia della famiglia, ci sarebbero state delle gravi lacune negli ultimi controlli. Come associazione siamo impegnati da anni in battaglie legali contro la malasanità. Non possiamo dire se quanto accaduto a Palermo sia l’ennesimo caso, di sicuro bisogna fare chiarezza e giustizia, nel caso dovessero emergere mancanze o errori”.
“Dalle ricostruzioni fornite dai parenti – prosegue la nota inviata dall’associazione – emerge, in particolare, il comportamento di un’ostetrica, che avrebbe deciso di non effettuare il tracciato la notte della tragedia, somministrando soltanto una medicina prescritta nei giorni precedenti. Un farmaco che sarebbe stato indicato pochi giorni prima al momento del ricovero in ospedale, dove la donna si era recata per una visita di controllo e dove sarebbe stato deciso di indurre il parto data l’alterazione della pressione sanguigna ed essendo alla 38esima settimana”.
“La sera del 5 novembre, stando sempre a quanto denunciato dalla famiglia, il tracciato era regolare e la donna sarebbe stata invitata dall’ostetrica smontante a presentarsi in sala travaglio per un nuovo tracciato e la somministrazione del farmaco. Come detto, la nuova ostetrica di turno non avrebbe effettuato il tracciato, ritenendo che non ce ne fosse bisogno. Nel giro di poche ore, però, la situazione sarebbe precipitata, fino al taglio cesareo d’emergenza intorno alle 23.30 ed il bimbo che è nato morto. Una gravidanza normale finita in tragedia. Alla magistratura il compito di fare chiarezza”, concludono dall’associazione.
ATTUALITA'
Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: “Rispettare norme in vigore”
Nei contratti Rc Auto sarebbero presenti clausole vessatorie che violano le norme sulla concorrenza. È il motivo dell’azione legale congiunta promossa dalle associazioni dei consumatori, a cui partecipa anche Codici, che ha portato alla presentazione di numerosi esposti all’Antitrust per segnalare il comportamento ritenuto scorretto di diverse compagnie di assicurazioni.
“Alcune importanti società – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – applicano ai clienti clausole vessatorie in merito alla riparazione danni dei veicoli. Il tutto in piena violazione delle norme vigenti, che vietano alle compagnie di imporre agli assicurati gli operatori a cui rivolgersi per gli interventi sulle auto. Questa vicenda, a nostro avviso, è emblematica del potere delle lobbies. Hanno un’influenza enorme, che purtroppo esercitano in maniera negativa.
Le lobbies danneggiano l’interesse pubblico e gli interessi dei cittadini. È una realtà che non può più essere ignorata, ma che anzi deve essere presa in considerazione ed affrontata. Tornando alla vicenda delle assicurazioni e delle clausole vessatorie, la legge sulla Concorrenza del 2017 all’articolo 1 comma 9 prevede ‘per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia’. Le compagnie assicurative, tuttavia, anche attraverso le reti agenziali e peritali, richiamando clausole contrattuali illegittime, condizionano pesantemente i danneggiati nella scelta del riparatore, indicando le carrozzerie presso cui eseguire obbligatoriamente gli interventi e limitando così la libertà del consumatore ed il suo diritto ad ottenere una riparazione a regola d’arte.
Una prassi vessatoria, contraria al quadro normativo comunitario in tema di concorrenza (articolo 101 TFUE), ed in piena violazione sia dell’articolo 16 della Carta Diritti Fondamentali UE sulla libertà d’impresa, sia dell’articolo 41 della Costituzione che tutela il diritto alla libera iniziativa privata. Dicevamo prima del potere delle lobbies. Ebbene, proprio in questi giorni alcuni emendamenti bipartisan al Ddl Concorrenza hanno tentato di bloccare tale pratica illegale, ma la lobby delle assicurazioni è riuscita ad ottenerne lo stop in sede parlamentare. Il tutto, è evidente, ai danni dei consumatori. Non è più possibile subire situazioni del genere. Per questo, oltre agli esposti all’Antitrust, siamo intenzionati anche a presentare al Governo ed al Parlamento una proposta condivisa affinché nel Ddl Concorrenza sia rafforzata la protezione dei diritti degli assicurati sancita nel 2017”.
ATTUALITA'
Diplomifici, parte l’indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori
In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo «Maturità: boom dei diplomi facili», il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva. Nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). “Sotto il profilo normativo – fa sapere il MIM – verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici”.