Il giudice dona la casa ai migranti, ma va alla fiamma di Lucano. E 23mila euro volano in Africa
Tre camere da letto, arredi e porte-balconi con vetrocamera a spese dello Stato: tutto finiva nella rendicontazione Sprar. Poi i viaggi, i bonifici e le elargizioni in contanti dell’ex sindaco di Riace. Le somme destinate all’accoglienza passate per le mani di Lemlem Tesfahun
Il conto di Lucano? Formalmente a secco. Niente di intestato all’ex sindaco di Riace se non un’auto. Dalla distrazione di fondi destinati all’accoglienza il presidente di fatto di Città futura sembra non ci abbia ricavato nemmeno un euro. Lo sostiene lui, lo sbandierano i suoi supporters. Abbiamo, tuttavia, già documentato come il sistema Riace servisse anzitutto a creare una comoda rete di benefici concessi a scopo elettorale ad amici e sodali delle associazioni, ma che riguardavano anche parenti stretti come la figlia o il cognato. C’era, ovviamente, anche Lemlem Tesfahun a beneficiare del sistema Riace. I conti? Lucano fa un viaggio in Argentina, e quando rientra in Italia spiega al telefono: “Da quando sono tornato non ho più il conto corrente”. Quando, poi, i militari della Guardia di Finanza sorprendono la compagna di Lucano in Casa Lamberti – invisibile ai censimenti delle abitazioni relative all’accoglienza – è sistemata a Riace da oltre dieci anni e “lautamente pagata da Città futura”, per citare le Fiamme gialle. Non proprio una rifugiata bisognosa. Eppure abita gratis, senza pagare alcun canone di locazione, nell’immobile donato nel 2013 dai familiari di un giudice all’associazione affinché accogliesse i migranti che versavano in condizioni di indigenza. Quelli, sia detto per inciso, che l’Italia in genere manco la raggiungono.
Come al solito, tutto finisce nella rendicontazione Sprar
Città Futura con il denaro da destinare ai rifugiati ci acquista anche i mobili per arredare la casa di Lemlem. Le spese vengono scaricate nelle rendicontazioni Sprar, com’è costume consolidato nell’ambito del sistema Riace. A mettere ancora di più sul chi va là gli investigatori sui benefits illecitamente elargiti alla fiamma di Lucano è, inoltre, una conversazione del 10 luglio 2017 avvenuta a Palazzo Pinnarò, nel corso di cui Lucano, Ierinò e Capone commentano l’andamento del conto corrente dell’associazione, cercando di risalire alle spese sostenute. E’ Capone ad affermare che “a Lemlem gli abbiamo dato pure 1500 liquidi”.
Il denaro contante elargito da Lucano
La compagna di Lucano poteva, dunque, contare sulla disponibilità di diverso denaro contante, che proveniva in via principale dallo stesso Lucano. Quello del conto a secco. “Ti ho dato 500”, “ti ho dato 100”, “ti ho dato 50”, si legge spesso nelle intercettazioni. E’ poi Lemlem a pagare in nero di tasca propria, stando a quanto affermato da testimoni diretti, i pochi progetti reali che vengono intavolati a Riace. Un quadro allarmante, e per delinearlo ulteriormente gli inquirenti firmano il decreto di ispezione, perquisizione e sequestro dell’otto febbraio 2018. Dentro ci sono diverse abitazioni teoricamente destinate all’accoglienza tra cui, appunto, casa Lamberti.
I rilievi della Gdf: tre camere da letto, arredi e porte-balconi con vetrocamera a spese dello Stato
Nel corso dell’ispezione è stato possibile riscontrare come l’abitazione si presentasse in ottimo stato d’uso, ristrutturata per non meno di 13mila euro nei pavimenti e negli infissi e arricchita, per quello che riguarda il tetto, da travi in legno a vista. Nella cifra vanno considerate anche le migliorie apportate alla casa dell’amica Abeba, che abita in un appartamento “gemello”. Il bianco, si sa, illumina gli ambienti. Lemlem lo predilige, e così fa installare tre porte balconi con vetrocamera e ante in alluminio bianco. Tanto paga lo Stato. Non quello etiope, quello italiano. L’immobile è arredato di tutto punto e composto da un ingresso, un soggiorno, una cucina, un bagno e tre camere da letto, ed è Lemlem stessa a confermare ai militari che tutto il complesso abitativo è di proprietà di Città futura, arredi compresi. I tre presenti, un capitano, un maggiore colonnello e un finanziere, mettono a verbale. “Città futura – è quanto si sarà ben presto in grado di desumere – destina gratuitamente casa Lamberti a una dipendente legata sentimentalmente al sindaco Lucano”. Tanto che i militari, assieme ad altre case, ne decideranno lo sgombero e il sequestro. Stando a quanto ammesso dai beni informati, attualmente Lemlem abita a Roccella Jonica, dove conterebbe su una casa di proprietà.
E 23mila euro volano in Africa
Non solo. Dagli accertamenti bancari risulta che dal 2013 al 2017 Lemlem Tesfahun ha inviato all’estero tramite Wester Union, 23.572,11 euro. Sono una ventina i beneficiari, che riportiamo alla fine dell’articolo con le date e le somme dei versamenti puntando parte del nome. Le somme si vanno ad aggiungere a quelle corrisposte al padre e al cugino per corromperlo nel corso del viaggio in Etiopia, e a quelle che, come detto, le consentivano di pagare i pochi ammessi a progetti reali: la povera Becky Moses apparentemente compianta da Lucano e morta a San Ferdinando, non ci rientrerà, e proprio per volere di Lemlem.
A favore di “Abera T.”
03 giugno 2013 € 990,00
11 giugno 2013 € 999,00
06 settembre 2013 € 100,00
17 agosto 2015 € 550,00
17 dicembre 2015 € 500,00
13 gennaio 2016 € 965,00
08 febbraio 2016 € 965,00
11 aprile 2016 € 300,00
23 agosto 2016 € 150,00
06 settembre 2016 € 100,00
21 dicembre 2016 € 969,50
20 febbraio 2017 € 200,00
29 maggio 2017 € 500,00
A favore di “Gashaneh T.”
06 settembre 2013 € 150,00
24 marzo 2014 € 999,00
24 aprile 2014 € 200,00
11 agosto 2014 € 600,00
08 settembre 2014 € 200,00
20 ottobre 2014 € 150,00
A favore di “Suium M.”
09 settembre 2013 € 100,00
13 dicembre 2013 € 500,00
04 aprile 2014 € 300,00
A favore di “Baraki M.”
13 dicembre 2013 € 150,00
A favore di “Brhanu O. G.”
06 novembre 2014 € 100,00
10 novembre 2014 € 200,00
14 novembre 2014 € 100,00
20 novembre 2014 € 200,00
24 novembre 2014 € 100,00
04 dicembre 2014 € 150,00
09 dicembre 2014 € 800,00
22 dicembre 2014 € 100,00
30 dicembre 2014 € 200,00
08 gennaio 2015 € 200,00
13 gennaio 2015 € 200,00
20 gennaio 2015 € 300,00
28 gennaio 2015 € 200,00
02 febbraio 2015 € 200,00
03 marzo 2015 € 300,00
12 marzo 2015 € 150,00
20 marzo 2015 € 250,00
07 aprile 2015 € 150,00
14 aprile 2015 € 400,00
23 aprile 2015 € 200,00
30 aprile 2015 € 200,00
13 maggio 2015 € 300,00
01 dicembre 2015 € 500,00
03 dicembre 2015 € 400,00
31 gennaio 2017 € 200,00
A favore di “Mohamed M. S. “
10 febbraio 2015 € 700,00
A favore di “Arega F.”
30 marzo 2015 € 200,00
A favore di “Efenadju D. I.”
15 aprile 2015 € 25,00
A favore di “Fthawit D.”
24 febbraio 2016 € 200,00
A favore di “Ghiwot K. R.”
30 marzo 2016 € 200,00
A favore di “Enaney T.”
18 aprile 2016 € 100,00
06 settembre 2016 € 100,00
A favore di “Selamawit T.”
12 maggio 2016 € 200,00
A favore di “Abdelmabod Y.”
29 giugno 2016 € 45,10
02 agosto 2016 € 45,10
06 settembre 2016 € 55,00
A favore di “Bernahu. W.G.”
15 marzo 2017 € 150,00
27 settembre 2017 € 400,00
23 agosto 2016 € 135,00
06 settembre 2016 € 100,00
A favore di “Setegn B.”
26 settembre 2016 € 100,00
30 giugno 2017 € 300,00
26 luglio 2017 € 700,00
15 settembre 2017 € 850,00
20 febbraio 2017 € 200,00
A favore di “Diankang S.”
31 gennaio 2017 € 246,00
28 giugno 2017 € 289,00
A favore di “Addisu M.”
09 febbraio 2017 € 151,50
A favore di “Tsedalu B. A.”
09 marzo 2017 € 400,00
22 maggio 2017 € 383,26
04 settembre 2017 € 359,65
A favore di “Dessie A. L.”
27 settembre 2017 € 200,00
TOTALE € 23.572,11
DOC
Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”
Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.
“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.
617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.
DOC
Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato
Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica
DOC
Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale
Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.
Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).
“L’Unità” del 05/06/1997
I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.
DOC
Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane
Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale