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Il premier incaricato Giuseppe Conte nell’estate dello scorso anno ha inviato una lettera di ringraziamento a una gran maestra massone, con tanto di carta bollata con il logo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e busta ufficiale in cui la destinataria viene definita “Serenissimo Gran Maestro” del “Sovrano Ordine Massonico d’Italia“. Lo testimonia un notiziario interno all’ordine generale degli antichi liberi accettati muratori. Ne dà notizia la stessa Barbara Empler – “sorella” di massimo grado all’interno della loggia di cui si sta dando conto – che racconta l’antecedente e pubblica l’immagine della lettera ricevuta da Conte. “Così come i presidenti dei due rami del ParlamentoElisabetta Casellati e Roberto Fico, ndr – hanno ringraziato per il messaggio augurale loro inviato dai Fratelli del S.O.M.I. mio tramite all’indomani della loro elezione, così ha fatto anche l’Avv. Prof. Giuseppe Conte, che ha risposto al messaggio inviatogli di buon lavoro subito dopo l’assunzione dell’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. Il colloquio con le istituzioni, dettato non solo dalla trasparenza che contraddistingue la nostra attività ma soprattutto dal rispetto che alle stesse dovuto, è più che mai importante in un momento in cui si vuole accreditare da più parti, l’esistenza di una caccia alle streghe, alias al massone. La comunicazione è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per riabilitare la Massoneria tanto agli occhi delle Istituzioni quanto a quelli dei profani”.

Massoni o profane, le massime istituzioni italiane si sono inchinate alle logge

Che i politici prediligano indossare grembiuli anche quando sono lontani dalle cucine, non è un mistero. Quello che è poco usuale, è che il rapporto venga in qualche modo istituzionalizzato e passi dalle stanze in cui si dovrebbe fare l’interesse esclusivo dello Stato che, come si sa, non ammette l’esistenza di società segrete. Motivo per cui oggi le logge, pur mantenendo rituali, gestualità, segni ed effigi di riconoscimento riservati, cercano di aprirsi e farsi conoscere dai “profani”. Ma quanto previsto dall’articolo 18 della Costituzione, nella pur elastica interpretazione della legge Anselmi, rimane. Un aspetto che Conte, l’avvocato con dodici pagine di curriculum, conosce senz’altro a menadito. Ricapitolando: il primo governo Conte a una loggia ha fatto un bell’inchino ufficiale, lontano dalle sale con i pavimenti a scacchi e dai raduni non istituzionali. Tanto da conversarci in una missiva ufficiale. Lo stesso, racconta Empler, hanno fatto Fico e Casellati. Pensare che il passato esecutivo doveva “sconfiggere la massoneria”, “denunciare i massoni” e “cacciarli”.

Ma Giuseppe Conte è un massone?

Si è discusso tanto sul linguaggio massonico utilizzato dal premier, che ha evocato il “Nuovo Umanesimo” caro alle logge, sui suoi rapporti con alti esponenti del Vaticano (tanto che c’è chi lo vorrebbe vicino all’Opus Dei), sul suo variegato passato professionale e sulle esperienze all’estero. Tuttora, però, non è facile dare una risposta alla domanda sull’affiliazione diretta o meno di Giuseppe Conte alla massoneria. Quello che è certo è che lui o un suo omonimo, risulta tra i soci del distretto 2090 del Rotary International, quello relativo ad Abruzzo, Marche, Molise e Umbria. L’affiliazione all’associazione che rappresenta uno dei canali privilegiati di accesso alle sale con i pavimenti a scacchi, è libera. Può, cioè, avvenire anche in una regione diversa dalla propria, quindi il fatto che il premier sia pugliese non sarebbe indicativo. Nel 2014, “Giuseppe Conte” risulta addirittura presidente del distretto appena menzionato, che nel 2010 dà notizia di una donazione da 350 milioni di dollari per il progetto sulla polio da parte della fondazione di Bill e Melinda Gates. Bill Gates è, com’è noto, il fondatore di Microsoft che di recente ha twittato all’indirizzo del politico avvocato. Il Rotary in uno dei suoi bollettini invia gli auguri al socio Giuseppe Conte. E’ agosto, e il premier fa il compleanno proprio l’otto agosto.

I rapporti dell’amico Parolin con il Bilderberg

Giuseppe Conte compare, inoltre, nel consiglio di amministrazione del “Cardinal Tardini Charitable Trust” con sede a Pittsburgh. Tardini fu fondatore di Villa Nazareth, contesto grazie a cui Conte – stando ai togati ben informati – avviò i suoi rapporti con il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, che alcuni dipingono come il secondo di Bergoglio, cioè la sua più diretta emanazione. Non solo. Parolin nel 2018 partecipa assieme ad altri 127 alla 66esima edizione del Bilderberg, nei pressi dell’omonimo hotel. E’ stata la prima volta per un prelato del Vaticano, mentre a luglio di quest’anno si sono materializzati personalità come Matteo Renzi o Ursula Von der Leyen. Il raduno del manipolo di persone che decide delle sorti della politica e dell’economia internazionale, è per Thierry Meyssan che ha avuto accesso ai suoi archivi, “un governo mondiale in embrione” costola della Nato. “Il Bilderberg – scrive il giornalista e attivista francese – mira a convincere i leaders e attraverso di loro, a manipolare l’opinione pubblica, per farla aderire ai concetti e alle azioni dell’Alleanza Atlantica”. Proprio quella che, ha ribadito Conte in più di un’occasione, “non verrà mai messa in discussione” nel corso di un suo esecutivo.

Direttore e Founder di Rec News, Giornalista. Inizia a scrivere nel 2010 per la versione cartacea dell'attuale Quotidiano del Sud. Presso la testata ottiene l'abilitazione per iscriversi all'Albo nazionale dei giornalisti, che avviene nel 2013. Dal 2015 è giornalista praticante. Ha firmato diverse inchieste per quotidiani, siti e settimanali sulla sanità calabrese, sulle ambiguità dell'Ordine dei giornalisti, sul sistema Riace, sui rapporti tra imprenditoria e Vaticano, sulle malattie professionali e sulle correlazioni tra determinati fattori ambientali e l'incidenza di particolari patologie. Più di recente, sull'affare Coronavirus e su "Milano come Bibbiano". Tra gli intervistati Gunter Pauli, Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Gianmarco Centinaio, Michela Marzano, Antonello Caporale, Vito Crimi, Daniela Santanché. Premio Comunical 2014. Autrice de "I padroni di Riace - Storie di un sistema che ha messo in crisi le casse dello Stato". Sito: www.zairabartucca.it

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[…] parliamo dello stesso Giuseppe Conte che nel 2019 rispose per iscritto al Gran Maestro del Sovrano Ordine Massonico d’Italia per ringraziare degli auguri di buon […]

gianni

Non ci sarebbe nulla di nuovo. Dalla Repubblica in poi si susseguono governi massonici. Ciampi, Prodi, Napolitano, ecc tutti vecchi maestri. Per Conte basta pensare all’ultimo protocollo di intesa per le Messe che le trasforma in un controrituale massonico con profanazione dell’Ostia. Dal CVII poi si sono infiltrati nelle gerarchie vaticane: Lista Pecorelli.

Lalla

a questo link trovi le foto dei presidenti di quel distretto, tra i quali figura l’omonimo di Conte, ma non è lui…
rotaryancona.it/?page_id=35

Redazione

Salve. Prima i nomi dei presidenti non erano disponibili, faremo delle verifiche. In ogni caso l’articolo ha specificato fin da subito che potrebbe trattarsi di un omonimo.

Armando Stavole

La realta’ e’ che siamo il popolo del “predica bene e razzola male”

PETRANI GIORGIO

Ma non capisco il male commesso da un personaggio pubblico che appena insediatosi ringrazia chi gli ha espresso un messaggio augurale….dobbiamo discrimare tutti allora…e se fosse sta la sua segreteria a rispondere come accade spesso nei grandi uffici? Mi sembra che ci si arrampichi sugli specchi…poi il SOMI non e’ neanche tra le fratellanze piu’ frequentate….
Giorgio Petrani
Ravenna

Andrea

Ciao Giorgio, mi fa sempre piacere parlare anche con chi non la pensa come me ma dimostra, come te, educazione. Non ho capito il tuo riferimento alla “discriminazione”. Sulla segretaria, la risposta da quello che vedo è stata firmata dal Presidente in persona. Che ne pensi?

Giorgio Petrani

Chiedo scusa x gli errori di tastiera…col termine discriminazione volevo dire che si e’ dato rilievo forse con troppa enfasi al ringraziamento al SOMI..tra le centinaia di ringraziamenti ce ne saranno pure di altri border line penso….in ogni caso penso siano forme di ringraziamento protocollari …almeno lo spero.Grazie x l’ attenzione.

Silvia Pippi

Io penso invece che tu abbia ragione, avete notato che Conte durante le conferenze stampa, tocca continuamente il dito medio della mano sinistra, come se dovesse girare un anello? Ebbene oltre al fatto che lo fa esattamente anche Macron, che è allievo di ATTALI, e di lui si sa che è massone, quello è un segnale massonico, basta leggere dei buoni libri sullo studio della massoneria. Uno potrebbe dire, ma allora chiunque potrebbe istintivamente fare certi gesti! Vero,ma uno li dovrebbe fare sempre se è un tic, anche in diverse circostanze, oppure se non fosse un tic potrebbe farne altri, e non in modo così ripetitivo se non è un tic. Poi c’è una ragione del perché vengano fatti in pubblico, come c’è una ragione che siano gesti che possano essere percepiti x ovvi movimenti, come fossero istintivi.
Come bonaccini, che si sistema continuamente gli occhiali, prima di tutto l’occhio e gli occhiali sono simboli massonici, ma movimenti con gli occhiali in particolare. Se mi cadono continuamente gli occhiali sul naso, allora cambio montatura, o li sistemo, ma non sto continuando a ricacciarmeli sopra al naso! Fateci caso. Non pensate che queste cose siano improbabili, o perché uno è pseudo di sinistra o per altro. Leggete libri, o articoli seri ed approfonditi sull’argomento e vedrete che anche a voi torneranno dubbi

Silvia Pippi

“Giacinto butindaro segnali di riconoscimento massonici,”cercate questo articolo su Google, e soprattutto leggete i commenti, dove intervengono probabilmente proprio dei massoni. È illuminante soprattutto perché si capisce come pensano, come comunicano, come ragionano, e che esistono eccome!

WarezSan

Puoi anche toglierti il grembiulino ora.

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Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”

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Illeciti lungo le coste, i numeri del report "Mare Monstrum"

Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.

“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.

617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997

I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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