Mentre la Grecia era in crisi, l’Ue foraggiava l’Unione africana con 4111 milioni
Bambini greci morti per denutrizione, pensionati in lacrime davanti alle banche. Nel territorio ellenico era dramma austerità, ma l’EDF sovvenzionava Stati fiorenti come Algeria, Marocco e Tunisia. Il documento che sbugiarda Bruxelles
Articolo scritto il 18/07/19 e aggiornato l’08/10/19
Nel 2009 – quando la Grecia entrava ufficialmente nel periodo di austerità e Papandreou rivelava l’avvenuta falsificazione dei bilanci per consentire al territorio ellenico di fare ingresso nell’area di crisi della Zona euro – l’Unione europea foraggiava l’Unione africana con 4111 milioni. E’ quanto emerge dalla Memoria 10/604 datata 23 novembre del 2010 sul summit UE/UA di Tripoli dello stesso anno che abbiamo recuperato. Mentre i greci si avviavano verso il territorio desolato della Troika, mentre l’azione repressiva del dissenso si faceva sempre più forte e mentre i pensionati piangevano all’esterno delle banche per l’impossibilità di avere accesso ai propri conti, l’organismo pensava all’ulteriore sviluppo dell’Africa, anche del fiorente Nord con Marocco, Algeria e Tunisia.
La sintonia con l’Agenda 2063 sul predominio africano
Da lì a poco, quasi 500mila bambini greci (su una popolazione minorile di circa due milioni) avrebbero patito le conseguenze dirette della politica di Bruxelles: a tanto ammontano i casi di malnutrizione, malori, carenze croniche causate dalla crisi indotta. Quasi mille sarebbero, dal 2010, tristemente deceduti. Nel frattempo, i burocrati europeisti utilizzavano strumenti come l’European Development Fund (EDF) costituito con le risorse degli Stati membri per rendere l’Unione africana ancora più competitiva, in perfetta sintonia con l’Agenda 2063 sul predominio del continente nero. In Grecia era, su tutti i fronti, dramma.
Investire in Africa significa ormai far piovere sul bagnato
“Dopo l’adozione della strategia Ue per l’Africa – si legge nel documento – l’Unione europea ha creato un numero elevato di nuovi strumenti di aiuto. Nel 2009 l’Ue (27 Stati membri e la Commissione europea) sono stati impegnati nel più grande programma di aiuti nel mondo, che ha costituito più della metà del Programma ufficiale di assistenza globale”. I milioni inoltrati all’indirizzo del ricco Nord Africa per il solo 2009, riporta la tabella allegata, sono stati 610, cui vanno aggiunti i 3501 milioni stanziati per l’Africa Sub-Sahariana, per un totale di 4111 milioni. Sono gli stessi territori che secondo Von der Leyen ed eurodeputati pentastellati come Fabio Massimo Castaldo, vanno nuovamente foraggiati dalla politica della “nuova” Europa.
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Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”
Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.
“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.
617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.
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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato
Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica
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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale
Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.
Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).
“L’Unità” del 05/06/1997
I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.
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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane
Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale