Magistratopoli, tra i Palamara’s boys c’era anche Luca Lotti: “Così non andiamo avanti”
Il renziano – deputato del Pd ed ex ministro allo Sport – tra le persone che a vario titolo intrattenevano rapporti con il togato finito nelle bufere Magistratopoli e Giornalistopoli
C’era anche Luca Lotti – renziano di ferro, deputato del Pd ed ex ministro allo Sport – tra le persone che a vario titolo intrattenevano rapporti con Luca Palamara, il togato finito nella bufera Magistratopoli. Giornalisti (Rec News è stato il primo – e finora l’unico – a fare tutti i nomi emersi fino a questo momento), dirigenti di Palazzo Chigi, colleghi. Alla Corte di Palamara si presentava con costanza buona parte della Roma dei palazzi, degli studi televisivi, delle redazioni degli “editori responsabili”. Il 15 maggio dello scorso anno, quando erano in corso i movimenti per le nomine e già emergevano le indagini a carico di Palamara, avveniva una conversazione telefonica con Luca Lotti.
Al centro del discorrere iniziale, un articolo del giornalista de La Stampa Giuseppe Salvaggiulo, che secondo la Procura di Perugia e gli stralci delle intercettazioni sarebbe stato redatto seguendo pedissequamente le indicazioni di Palamara. Il discorso sfiora anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che avrebbe parlato delle nomine con lo stesso Lotti) e le varie correnti interne alla Magistratura.
Lotti: se lei c’è
Palamara: molto più di ieri perché da quello che ho capito…la cosa nuo…la novità è che parlando con quelli di AREA non votano Creazzo…votano Lo…
Lotti: Mattarella mi ha detto (incomprensibile)
Palamara: …Lovoi e (incomprensibile) mi ha detto che Albomonte quindi Area ha detto Viola è uomo di Ferri e a Roma non lo vogliamo
Lotti: (incomprensibile)
Palamara: …Perfetto a maggior ragione si va avanti così
Lotti: cazzo si va avanti così
Palamara: tutta la vita
Lotti: per me vuol dire che siamo dalla parte…sulla strada giusta
Palamara: E certo se non arrivavano…non facevano ste cose così no? Guarda caso tu questa la fai oggi?
Lotti: (incomprensibile)
Palamara: No…oggi quando tutti i giornali oggi riparlano (incomprensibile)…l’hai letto l’articolo della Stampa
Lotti: l’ho letto l’ho letto la Stampa e anche il Fatto quotidiano
Palamara: No ma la Stampa come è stat…come è fa…chi l’ha fatto fa
Lotti: No no (incomprensibile) ho letto ho letto perché mi ha detto Garofali della Stampa no ma è preciso
Palamara: Ma il passaggio che gli ho fatto mettere?
Lotti: No no (incomprensibile) cioè avevo intuito che c’era stato un…
Palamara: questo è in gamba questo ragazzo
Lotti: Piscitiello
Palamara: Salvaggiulo
Lotti: Salvaggiulo che nome è?
Palamara: è uno…è amico di un mio amico scrittore
Lotti: perché mi ha chiesto…(incomprensibile) mi ha mandato…me l’ha mandato Luca ma chi è questo giornalista qua io non lo so però Cosimo non ha pensato che c’eri tu dietro
Palamara: ah si?
Lotti: Cosimo…no no
Palamara: Ah gli è andato sotto lui?
Lotti: Si
Palamara: Eh
Lotti: e ha chiesto chi era a me…io ho chiesto a Luca…ho detto Luca ma chi è questo giornalista? (incomprensibile) che ha scritto lui? Tre articoli che ha scritto
Palamara: però è un ragazzo per bene (incomprensibile)…aveva capito tutta la situazione e già sapeva…sa tutto quello di Perugia e tutto quanto è preparato…io gli ho detto preparati che mo mi arrivano…gli ho detto le cose…
Lotti: però scusa…
Palamara: …e so arrivate
Lotti: questa roba qui incide sull’aggiunto secondo te?
Palamara: E non lo so cioè devo capire di che ca…di cioè che ti devo dì
Lotti: (incomprensibile) normale ma incide?
Palamara: Cioè bisogna vedere adesso che viene fuori cioè adesso mi conviene rallentare cioè fare il procuratore e rallentare l’aggiunto no?
Lotti: Si rallentare fino a luglio
Palamara: luglio
Lotti: eh
Palamara: certo li bloccano a me mi conviene gioco più facile è quello no? Che mi da…quella è la rimozione
DOC
Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”
Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.
“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.
617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.
DOC
Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato
Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica
DOC
Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale
Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.
Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).
“L’Unità” del 05/06/1997
I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.
DOC
Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane
Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale