TEMPO LIBERO
Ognissanti, l’antitesi di halloween che celebra la Vita
Spesso vituperata a vantaggio di halloween (festicciola pagana presa in prestito dall’estero che non c’entra nulla con le radici dell’Italia) la festa di Ognissanti o più comunemente Tutti i Santi che si celebra il primo novembre è la festa della vita. Perché in un solo giorno i protettori del Cielo vengono ricordati tutti, ognuno con le loro “competenze”, per così dire. San Francesco protettore della gente di mare, Santa Rita dei casi terreni impossibili, Santa Barbara protettrice delle Tempeste, solo per ricordarne alcuni.
Il significato della Festività
Nella Cristianità rappresenta, quindi, il momento di contatto più importante con gli affari del Cielo: il giorno del primo novembre lavoro e studi vengono accantonati, per ristabilire un tacito e vitale contatto con le entità che ogni giorno ci assistono nelle difficoltà della vita. Nulla a che vedere con le usanze di halloween (spesso impropriamente etichettate come “rituali liturgici”), che rappresentano un inno alla morte e a tutto ciò che è oscuro.
Altro che teste e ossa di morto. Per Ognissanti le città italiane si riempiono di colori, fiere, sagre e concerti
La festa di Tutti i Santi dagli albori della sua nascita (intorno al IV secolo dopo Cristo, nel periodo paleocristiano) a quando fu istituita nel 835 da Papa Gregorio IV, è una festa di gioia e allegria da trascorrere in famiglia. Un occasione di svago solare anche per i bambini, che possono vivere assieme a mamma e papà l’esperienza di vedere paesi e città che si colmano di colori e tradizioni riscoperte. Sono infatti diversi i borghi e paesi italiani che per l’importante ricorrenza si trasformano, riempendosi di colori, fiere, mercatini, sagre, concerti (nella foto, i tradizionali mercatini artigianali di Firenze). Niente a che vedere, insomma, con la cupezza e depressione che si associa alla celebrazione delle zucche.
TEMPO LIBERO
Sicurezza stradale, consigli e regole per una guida sicura
Ogni giorno milioni di persone condividono degli spazi con il proprio mezzo di trasporto. Che sia un’auto, una moto o un veicolo alternativo, ogni tragitto è un’occasione per riflettere sull’importanza della prudenza e responsabilità alla guida. Il viaggio potrebbe essere breve o lungo, ma in ogni caso si possono nascondere delle insidie da gestire adottando un comportamento rispettoso delle normative vigenti.
La sicurezza stradale non è una questione esclusiva di esperienza ma di riguardo delle regole, oltre che la capacità di anticipare possibili rischi.
Vediamo insieme alcuni consigli utili e regole che possono aiutare a guidare serenamente giorno dopo giorno.
Consigli per la sicurezza stradale
Il primo passo per la sicurezza stradale, seppur banale, riguarda l’essere pienamente concentrati sul percorso. Evitare ogni tipo di distrazione è essenziale per prevenire possibili incidenti. Guidare un mezzo non deve essere considerato come un “gioco” facile e ripetitivo, per questo motivo grazie alla tecnologia è possibile viaggiare senza preoccupazioni. Ci sono alcune piattaforme che possono rivelarsi delle vere e proprie alleate, indispensabili per evitare gli imprevisti. Per esempio, un’app autovelox si basa su un algoritmo brevettato e tecnologicamente avanzato. È in grado di informare sulla possibile presenza di autovelox fissi oppure mobili, se la velocità di guida è elevata o se sono presenti degli incidenti stradali lungo il percorso.
È indubbio che guidare entro i limiti consentiti sia una questione di rispetto delle regole, oltre che un modo per avere un tempo di reazione immediato in caso di imprevisti. Inoltre la comunicazione su strada è necessaria avvalendosi degli strumenti a disposizione, tra cui gli indicatori di direzione.
Quali sono le regole per una guida sicura?
Al buon senso si aggiunge la conoscenza approfondita delle normative vigenti e l’osservazione del Codice della Strada. Tra queste, alcune delle più importanti includono:
l’uso della cintura di sicurezza, obbligatoria per tutti i passeggeri che sono all’interno del mezzo;
il rispetto dei semafori e della segnaletica stradale;
il divieto di guida in stato di ebbrezza, considerando che anche una piccola quantità di alcol in corpo possa compromettere i riflessi e la concentrazione;
l’utilizzo del casco per i motociclisti;
evitare il cellulare mentre si sta guidando, essendo una delle maggiori cause di distrazione e possibili incidenti.
Oltre a queste regole basilari, è importante essere sempre aggiornati sulle normative vigenti, che possono variare in base alla località o al tipo di veicolo.
Manutenzione e controllo del mezzo: perché è importante?
Quando un veicolo è in buone condizioni assicura una guida in sicurezza. Infatti, trascurare la manutenzione ordinaria e regolare del mezzo può portare a dei guasti improvvisi tali da mettere, potenzialmente, a rischio la propria vita e quella delle altre persone. Tra i controlli da effettuare periodicamente si evidenzia:
la verifica dello stato di usura e pressione delle gomme, oltre che la sostituzione durante l’inverno e in estate;
il controllo dei freni e della loro funzionalità;
l’accertamento del funzionamento delle luci, specialmente quelle dei freni e degli indicatori di direzione;
la revisione dell’olio motore, del liquido dei freni e del refrigerante (che devono essere ai livelli corretti);
il mantenimento degli specchietti e dei vetri.
Con un controllo regolare del veicolo da parte dei professionisti si possono prevenire dei problemi meccanici, oltre che ottenere un maggiore comfort durante la guida.
TECH
Anche i “Fact Checker” piangono. Meta chiude i rubinetti ai fomentatori della cultura woke
Mark Zuckerberg non finanzierà più i cosiddetti “Fact Checker” di Meta, almeno per quello che riguarda gli Stati Uniti. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno per i fomentatori della cultura woke, che nel social avevano trovato un porto (economico) sicuro e uno sfogo alle ansie censorie sui temi più disparati: sanità, famiglia, guerre, elezioni e chi più ne ha più ne met(t)a. Bastava un’aggettivo fuori posto o una sana critica e, ecco, arrivava pronto l’esercito di bastonatori a cottimo, che a suo insindacabile giudizio sceglieva quali contenuti potevano essere pubblicati e quali – al contrario – dovessero essere bannati e condannati alla damnatio memoriae digitale. Un gran bell’esercizio di libertà e tolleranza, non c’è che dire.
Un atteggiamento, che tuttavia, ha portato a un progressivo svuotamento del social, e che oggi sta costringendo Mark Zuckerberg – complice secondo alcuni il ritorno di Trump – a fare marcia indietro. Una chiusura dei rubinetti che potrebbe estendersi a macchia d’olio e riguardare più Paesi, che in qualche modo sta facendo anche in modo che si vuoti il sacco su alcuni temi divisivi che hanno alimentato il dibattito pubblico negli ultimi anni, come per esempio covid e vaccini.
TECH
Cos’è il diritto alla disconnessione e cosa c’entra con il lavoro
Negli ultimi anni, con lo sviluppo crescente delle tecnologie informatiche, si sta assistendo a un aumento dell’interazione e delle comunicazioni, come mail e messaggi WhatsApp, sia per quanto riguarda la sfera privata che il lavoro. E’ aumentato a livello esponenziale anche l’utilizzo dei gruppi e in particolare quelli Whatsapp, con le persone più impegnate che arrivano ad averne decine sui propri smartphone. Con tutte le difficoltà del caso a staccare la spina, quando necessario.
Ma è obbligatorio consultarli regolarmente, soprattutto quando si tratta di lavoro? E, in caso, l’obbligo persiste anche al di fuori delle ore lavorative? Difficile rispondere in maniera univoca abbracciando tutte le fattispecie presenti nel mercato del lavoro. Quel che è certo è che nel 2021 due accordi interconfederali per il settore pubblico e privato hanno ribadito il diritto alla disconnessione, almeno per quello che riguarda le modalità di lavoro flessibili e agili: il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale e il Protocollo nazionale sul lavoro agile nel settore privato.
I punti chiave del Diritto alla disconnessione
- – Il lavoratore dipendente non è costretto a rimanere connesso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
- – Non si è responsabili del mancato malfunzionamento della rete, anche se si sta svolgendo un’attività in smartworking
- – È la contrattazione collettiva oppure quella tra datore di lavoro e dipendente a definire regole certe e fasce orarie in cui il personale dovrà essere reperibile;
- – I Gruppi ospitati dai servizi di messaggistica non rappresentano un sostituto delle comunicazioni formali.
BENESSERE
Studio svela i benefici dell’alta quota
Con l’arrivo della stagione fredda si tende a pensare che le attività all’aperto diminuiscano, ma negli ultimi anni si è riscoperta l’importanza di vivere l’ambiente esterno, in particolare la montagna. È stato dimostrato da numerose ricerche scientifiche che il costante contatto con la natura sia fondamentale per migliorare le performance lavorative e il benessere psicofisico: proprio in occasione della Giornata Mondiale della Montagna è interessante indagare come possa essere fonte di stimoli per affrontare le sfide lavorative, ridurre lo stress e rafforzare il legame con la natura.
Lo conferma anche un recente studio intitolato Why hiking is uniquely beneficial for your body and your brain, secondo cui l’escursionismo offre numerosi benefici per la salute fisica e mentale. Sul piano fisico, infatti, migliora la salute cardiovascolare, muscolo-scheletrica, l’equilibrio e la coordinazione; mentre sul piano mentale riduce lo stress, l’ansia e la depressione, migliorando parametri fisiologici come la variabilità della frequenza cardiaca e i livelli di cortisolo. Inoltre, questa attività rafforza la memoria, le capacità cognitive e le abilità di risoluzione dei problemi. Infine rappresenta senz’altro un’opportunità per riconnettersi con la natura, migliorando longevità e benessere complessivo.
Ecco, secondo gli esperti, i 5 principali benefici della montagna:
· Riduzione dello stress e rigenerazione mentale: l’aria fresca, l’assenza d’inquinamento acustico e la bellezza naturale dei paesaggi montani favoriscono una riduzione significativa dello stress.
· Miglioramento della resilienza: affrontare le sfide delle escursioni o della scalata insegna a superare ostacoli, migliorando la resa mentale e fisica. Queste esperienze aiutano a sviluppare un mindset orientato alla soluzione dei problemi.
· Aumento della creatività: la natura stimola il pensiero creativo, infatti camminare all’aria aperta favorisce il flusso di idee e la capacità di problem solving.
· Benessere fisico e vitalità: la montagna spinge a muoversi, attività come escursioni e trekking migliorano la circolazione, rafforzano il cuore e stimolano la produzione di endorfine, aumentando il livello di energia.
· Connessione con valori profondi: la maestosità della montagna invita a riflettere su se stessi e sulle proprie priorità.