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E’ un TSO quello che sta toccando a Carlo Gilardi? La storia del “professore gentile”, molto conosciuto nella sua Airuno per i suoi gesti disinteressati di solidarietà, sta facendo molto discutere da ieri, quando un servizio Mediaset ne ha svelato i possibili lati più amari ed inquietanti.

Il sindaco Alessandro Milani declina ogni responsabilità

Il professore in pensione – 90enne – sarebbe stato allontanato “con la forza” dai suoi affetti e dai suoi averi. Un audio documenta come l’uomo – apparso lucido e autonomo – non accossentisse al trasferimento in una Rsa voluto all’avvocato Elena Barra del Foro di Lecco. Il sindaco di Airuno Alessandro Milani già ieri sera ha declinato dai social ogni responsabilità da parte dell’amministrazione comunale, mentre rimane da chiarire la posizione della legale Barra e dell’amico che aveva dato ospitalità a Gilardi, Brahim El Mazoury. Quest’ultimo – si apprende dal servizio delle Iene – conoscerebbe il professore da quando il giovane aveva otto anni, in forza di un legame di amicizia e di solidarietà che avrebbe accomunato suo padre e il signor Gilardi. Per altri, si tratta del “badante”.

“Rivoglio la mia libertà”

“Rivoglio la mia libertà”, afferma Carlo Giraldi poco prima di essere trasportato – si dice nel filmato – in una Rsa. Ma niente: stando a quello che si vede nel filmato, la libertà gli viene negata. Propone di mettere per iscritto le sue volontà, ma gli viene negato anche questo. Al “professore gentile” e solidale viene così apparentemente imposto un trattamento sanitario obbligatorio in una residenza sanitaria. La sua amministratrice di sostegno – la stessa che ora gestisce il patrimonio dell’anziano – finora si era rifiutata di dire di più sul luogo dove si trova il signor Gilardi, trincerandosi in un silenzio che noi abbiamo rotto.

La versione della legale e tutrice Elena Barra

Per poter avere una versione completa dei fatti da due punti di vista differenti, abbiamo provveduto a contattare telefonicamente l’amministratore di sostegno del signor Gilardi, Elena Barra. Secondo l’interessata, il signor Gilardi dopo le dimostranze di cui abbiamo dato conto sopra, si sarebbe recato di “sua volontà” alla casa di cura, accompagnato da lei e da altri. La trasmissione Mediaset, inoltre, a suo dire avrebbe effettuato un “taglio delle parti in cui il signor Gilardi accetta il ricovero”. La legale ha affermato che “non è possibile dire il luogo in cui è ospitato il signor Gilardi per questioni di privacy”, nè avere contatti diretti con lui perché “bisogna evitare che si faccia un processo mediatico”. L’avvocato ha comunque affermato di “portare periodicamente tutti i saluti, le istanze e le richieste anche scritte al signor Gilardi, che tornerà quanto prima nella sua abitazione non appena questa avrà le condizioni idonee”. Sui tempi – dice – per il momento non si sa nulla (in basso, l’intervista completa).

La figura di Brahim El Mazoury

Altrettanto da chiarire è la posizione di Brahim El Mazoury, il giovane che di recente viveva con il signor Gilardi e che è stato denunciato per circonvenzione di incapace. “Conosco una persona – è quanto ha riferito l’avvocato Barra – che ha provato a chiamare il signor Gilardi per mesi, senza esito. Gilardi non voleva stare con Brahim. Oggi se viene contattato, a differenza di prima gli viene recapitato ogni messaggio”.

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Prove scritte concorso insegnanti, i primi dati del ministero

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Prove scritte concorso insegnanti, i primi dati del ministero | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

Si sono concluse le prove scritte del concorso per la Scuola dell’Infanzia e per la Primaria e stanno procedendo quelle per la Secondaria. I posti messi a bando complessivamente sono 44.654. Si sono svolti lunedì 11 (sessione mattutina e pomeridiana) e martedì 12 marzo (sessione mattutina) i tre turni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 15.340 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola dell’infanzia e nella Scuola primaria.

Mercoledì 13 e giovedì 14 marzo si sono svolte le prime quattro delle dieci sessioni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 29.314 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola secondaria di I e II grado. I candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale. I candidati presenti ai primi quattro turni per la Secondaria di I e II grado sono stati 130.252, dei quali 113.543 sono stati ammessi alla prova orale.

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Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un’inchiesta per presunte negligenze

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Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un'inchiesta per presunte negligenze

È stata aperta un’inchiesta sulla tragedia avvenuta la notte del 5 novembre all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, dove un bimbo è nato morto. I genitori hanno presentato una denuncia ai Carabinieri e la Procura indaga sull’accaduto. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Codici, che ha deciso di presentare un esposto.

“Di fronte al dramma che si è consumato è doveroso fare chiarezza”, afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. “Stando alla denuncia della famiglia, ci sarebbero state delle gravi lacune negli ultimi controlli. Come associazione siamo impegnati da anni in battaglie legali contro la malasanità. Non possiamo dire se quanto accaduto a Palermo sia l’ennesimo caso, di sicuro bisogna fare chiarezza e giustizia, nel caso dovessero emergere mancanze o errori”.

“Dalle ricostruzioni fornite dai parenti – prosegue la nota inviata dall’associazione – emerge, in particolare, il comportamento di un’ostetrica, che avrebbe deciso di non effettuare il tracciato la notte della tragedia, somministrando soltanto una medicina prescritta nei giorni precedenti. Un farmaco che sarebbe stato indicato pochi giorni prima al momento del ricovero in ospedale, dove la donna si era recata per una visita di controllo e dove sarebbe stato deciso di indurre il parto data l’alterazione della pressione sanguigna ed essendo alla 38esima settimana”.

“La sera del 5 novembre, stando sempre a quanto denunciato dalla famiglia, il tracciato era regolare e la donna sarebbe stata invitata dall’ostetrica smontante a presentarsi in sala travaglio per un nuovo tracciato e la somministrazione del farmaco. Come detto, la nuova ostetrica di turno non avrebbe effettuato il tracciato, ritenendo che non ce ne fosse bisogno. Nel giro di poche ore, però, la situazione sarebbe precipitata, fino al taglio cesareo d’emergenza intorno alle 23.30 ed il bimbo che è nato morto. Una gravidanza normale finita in tragedia. Alla magistratura il compito di fare chiarezza”, concludono dall’associazione.

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Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: “Rispettare norme in vigore”

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Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: "Rispettare norme in vigore" | Rec News dir. Zaira Bartucca

Nei contratti Rc Auto sarebbero presenti clausole vessatorie che violano le norme sulla concorrenza. È il motivo dell’azione legale congiunta promossa dalle associazioni dei consumatori, a cui partecipa anche Codici, che ha portato alla presentazione di numerosi esposti all’Antitrust per segnalare il comportamento ritenuto scorretto di diverse compagnie di assicurazioni.

“Alcune importanti società – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – applicano ai clienti clausole vessatorie in merito alla riparazione danni dei veicoli. Il tutto in piena violazione delle norme vigenti, che vietano alle compagnie di imporre agli assicurati gli operatori a cui rivolgersi per gli interventi sulle auto. Questa vicenda, a nostro avviso, è emblematica del potere delle lobbies. Hanno un’influenza enorme, che purtroppo esercitano in maniera negativa.

Le lobbies danneggiano l’interesse pubblico e gli interessi dei cittadini. È una realtà che non può più essere ignorata, ma che anzi deve essere presa in considerazione ed affrontata. Tornando alla vicenda delle assicurazioni e delle clausole vessatorie, la legge sulla Concorrenza del 2017 all’articolo 1 comma 9 prevede ‘per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia’. Le compagnie assicurative, tuttavia, anche attraverso le reti agenziali e peritali, richiamando clausole contrattuali illegittime, condizionano pesantemente i danneggiati nella scelta del riparatore, indicando le carrozzerie presso cui eseguire obbligatoriamente gli interventi e limitando così la libertà del consumatore ed il suo diritto ad ottenere una riparazione a regola d’arte.

Una prassi vessatoria, contraria al quadro normativo comunitario in tema di concorrenza (articolo 101 TFUE), ed in piena violazione sia dell’articolo 16 della Carta Diritti Fondamentali UE sulla libertà d’impresa, sia dell’articolo 41 della Costituzione che tutela il diritto alla libera iniziativa privata. Dicevamo prima del potere delle lobbies. Ebbene, proprio in questi giorni alcuni emendamenti bipartisan al Ddl Concorrenza hanno tentato di bloccare tale pratica illegale, ma la lobby delle assicurazioni è riuscita ad ottenerne lo stop in sede parlamentare. Il tutto, è evidente, ai danni dei consumatori. Non è più possibile subire situazioni del genere. Per questo, oltre agli esposti all’Antitrust, siamo intenzionati anche a presentare al Governo ed al Parlamento una proposta condivisa affinché nel Ddl Concorrenza sia rafforzata la protezione dei diritti degli assicurati sancita nel 2017”.

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Diplomifici, parte l’indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori

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Diplomifici, parte l'indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo «Maturità: boom dei diplomi facili», il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva. Nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). “Sotto il profilo normativo – fa sapere il MIM – verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici”.

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