Il Covid pass italiano esiste già: si chiama Mitiga
“Mostra la vaccinazione o la negatività al test e torna a vivere i tuoi eventi in sicurezza”. Non è Orwell ma l’applicazione che in un futuro prossimo potrebbe decidere chi può andare a un concerto o chi può guardare una partita allo stadio. Ancor prima dell’avvio ufficiale, la situazione sta già sfuggendo di mano
“Mostra la vaccinazione o la negatività al test e torna a vivere i tuoi eventi in sicurezza”. Non è Orwell ma Mitiga, l’app che nell’intento di chi l’ha ideata – gli ingegneri marchigiani Fabio Traini e Daniele Coccia – in un futuro prossimo potrebbe decidere chi può andare a un concerto o chi può guardare una partita allo stadio. Ancor prima del possibile avvio su larga scala, la situazione sta già sfuggendo di mano: “L’obiettivo – scrive Affari Italiani – è quello di portare questa innovazione in tutta Italia, per rendere i luoghi di aggregazione più controllati e sicuri: Università, scuole, stadi, musei, cinema, teatri, palestre, ristoranti, centri commerciali“. Avete letto bene: l’accesso ai luoghi di studio e a quelli pubblici, il diritto allo studio e alla vita sociale, subordinati all’installazione di un’app. Se non hai il numerino sullo smartphone da esporre, non entri. Non lavori, non fai la spesa, non vai a scuola, non prendi il caffé al bar e via discorrendo.
Identificarsi per muoversi, effettuare acquisti, studiare, lavorare, divertirsi
Un’approccio alla cinese che si scorge anche nel funzionamento di Mitiga: per utilizzarla è necessario schedarsi inserendo nome, cognome, codice fiscale e perfino una foto. Solo che questo non è un social, ma un sistema che costringe la persona, il cliente o lo studente a identificarsi per muoversi, effettuare acquisti, studiare, lavorare, divertirsi. Poi – scrive Il Messaggero – “si entra in una sorta di circuito“, che è quello di una persona costretta a sottoporsi continuamente a tamponi e test antigenici per ogni singola azione: ci si associa a un codice univoco valido 24-48 ore, subordinando la propria esistenza a un Qr Code: come già accade in Cina e sempre più in Israele.
“L’utente si sottopone ad un tampone o ad un test antigenico (ma è valido anche per il vaccino, in quel caso la durata del pass sarebbe estesa) e dalla farmacia o il laboratorio di analisi che lo hanno effettuato che prima confermano l’identità dell’utente e poi inseriscono il risultato nel database della app, garantendo che questo sia assolutamente affidabile. Mitiga allora genera un codice Qr sullo smartphone dell’utente appena testato. Un codice univoco che sarà valido per 24 o 48 ore. Dopo questo tempo infatti, semplicemente svanisce ed è impossibile da riutilizzare. Un passepartout che dunque è valido una sola volta (il test e l’autorizzazione vanno ripetuti quando si vuole accedere ad un evento), di cui dotarsi insieme al biglietto per entrare in stadi o in locali al chiuso. In pratica, in questo modo, si può essere certi che un evento è stato frequentato solo da soggetti negativi al covid”.
“Il covid status”
Giuridicamente, lo “status” indica la condizione del cittadino all’interno della società, che permette di godere di un insieme di diritti imprescindibili e insindacabili. Ma già si parla di “covid status” .Lo scrive Il Corriere: “Sognate un concerto, una partita allo stadio, una serata a teatro? Prima o poi ci ritorneremo e grazie alle soluzioni tecnologiche” che consentono di “documentare il Covid status del cittadino”. La testata cita l’autodichiarazione dello stato di salute che – com’è noto – è illegale, perché la normativa in vigore stabilisce che non si possono auto-certificare aspetti di natura medico-sanitaria. “Lo scopo di Mitiga – scrive ancora Il Corriere – è di permettere l’accesso agli stadi e nei luoghi di intrattenimento solo a persone che abbiano fatto il vaccino“, anche se le altre testate parlano di una possibile applicazione molto più estesa.
Gli accordi con associazioni di categoria per distribuire la app in farmacie e laboratori di analisi
Apparentemente un paradiso “covid free”, nei fatti, un sistema discriminatorio che se dovesse ricevere l’ok formale delle Istituzioni sarebbe in grado – da solo – di vietare la vita pubblica e sociale, gli acquisti, l’istruzione e il lavoro a chi non intende installare Mitiga e a chi non vuole sottoporsi a test e vaccini. Da Immuni, Io e Mitiga, in realtà, il tentativo è sempre lo stesso, le differenze poche: tracciare, schedare, archiviare. E le rassicurazioni delle aziende interessate non bastano a fugare i dubbi. L’App è stata accolta con favore dal mainstream che si sta dichiarando entusiasta dell’Anti-Immuni che “permetterà le riaperture” e che, dunque, proverà a venderci i nostri diritti: Mitiga – installazione gratuita -parte con un piccolo capitale sociale, diecimila euro, ma sta già stringendo accordi con associazioni di categoria per distribuire la app in farmacie e laboratori di analisi.
L’esperimento Covid pass potrebbe essere tentato in estate
Il tutto – spiega ancora Il Messaggero – è “già parte integrante della strategia per le riaperture di diverse di organizzatori di eventi e locali. Questi infatti l’hanno inclusa nei protocolli studiati insieme a virologi ed esperti che verranno sottoposti al Comitato tecnico scientifico (un po’ come accaduto per musei, cinema, bar, ristoranti o piste da sci) già nelle prossime settimane in vista delle nuove aperture in arrivo con la bella stagione”. In estate, dunque, si vorrebbe tentare anche l’esperimento Covid pass: «Stringiamo la cinghia per altri tre mesi, poi arriva l’estate e si mitiga tutto», è il messaggio criptico lanciato dal presidente dell’Aifa.
Riferimenti esterni:
Mitiga.it
Covid, la rivoluzione arriva da una start -up
Una soluzione tecnologica per eventi sicuri
Lo scopo
Covid, l’app “anti-Immuni”: Mitiga permette di tornare allo stadio e in discoteca
COVID
Verso il reintegro dei sanitari non vaccinati
“Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa del ministero della salute.
“Pertanto anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci
“Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21 – fa sapere ancora il ministero della Salute – in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”.
COVID
Ed è subito farsa. Il governo pensa di dare la presidenza della Commissione d’inchiesta sul covid all’opposizione
Ciriani sulla Commissione d’inchiesta covid
La presidenza della Commissione d’inchiesta sul covid all’opposizione. Il governo Meloni ci sta pensando, e anzi sull’argomento si è espresso questa mattina il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “E’ una cosa che possiamo prendere in considerazione. Questa commissione sarebbe dovuta nascere la scorsa legislatura Renzi l’aveva annunciata ma poi non se ne è fatto nulla con la campagna elettorale. Io penso che una commissione di indagine possa nascere, potrebbe anche essere che la guidi un esponente dell’opposizione, ma che la guidi un esponente dell’opposizione o maggioranza, io credo che vada fatta luce sulla gestione di fondi pubblici in maniera molto molto opaca, se c’è la commissione che indaga su questo per me è la benvenuta”.
Silenzio da parte del governo sulla campagna di vaccinazione di massa e sulle e misure liberticide
Ciriani, come già la Meloni nel corso del discorso per chiedere la Fiducia alla Camera, parla inoltre di “gestione dei fondi pubblici”. Eppure la conduzione della pandemia da parte dei governi Conte II e Draghi non è certo stata caratterizzata solo da questo, né tutto si è esaurito con la cresta sulle mascherine o con il ruolo del commissario Arcuri. Ci sono la campagna di vaccinazione di massa, i contratti con le multinazionali farmaceutiche, l’imposizione del Green Pass negli uffici pubblici (su cui FdI non ha interesse a indagare, essendo stato partito promotore del certificato verde), il lockdown quasi totale per un virus che oggi Bassetti ammette si poteva curare con l’aspirina, la caccia ai non mascherati, la discriminazione sistematica dei non vaccinati, la cancellazione del diritto al lavoro, l’utilizzo improprio delle auto-certificazioni, le chiusure evitabili delle attività commerciali. Non da ultimo, i danneggiati dai vaccini (anche in maniera permanente) e i deceduti. Su tutto questo dovrebbe fare luce una Commissione d’inchiesta parlamentare degna di questo nome, ma gli esordi – con l’idea di consegnarne la presidenza a un componente dell’opposizione o a qualche duttile renziano – non sembrano essere dei migliori.
COVID
Se ne accorgono solo ora: il covid si cura anche con dei banali anti-infiammatori
Chi, come noi, lo diceva due anni fa era un “complottista” che pubblica “fake news”. Adesso, con appena 24 mesi di ritardo, l’Istituto Mario Negri ha svelato l’arcano: il covid si cura e tanto possono fare – per approcciarsi al virus – dei banali anti-infiammatori
Chi, come noi, lo diceva due anni fa era un “complottista” che pubblica “fake news”. Adesso, con appena 24 mesi di ritardo, l’Istituto Mario Negri ha svelato l’arcano: il covid si cura e tanto possono fare – per approcciarsi al virus – dei banali anti-infiammatori. Rec News ha iniziato a parlare di cure già all’inizio del 2020, quando pubblicava i documenti di studi resi noti all’estero e intervistava medici autorevoli che purtroppo non sono stati ascoltati da chi ricopriva ruoli decisionali.
Oggi gli scienziati e i virostar come Remuzzi, che ha preso parte allo studio del Mario Negri, giungono a questa conclusione dopo decine di migliaia di persone morte senza essere state curate al manifestarsi dei sintomi, dopo che soggetti con altre malattie sono stati lasciati fuori dagli ospedali e dopo che altri sono stati abbandonati a loro stessi anche quando dovevano sottoporsi a operazioni chirurgiche.
Senza contare i vaccinati, danneggiati o morti per colpa di un siero sperimentale cui si sono affidati senza remore, nella convinzione che non esistesse alternativa: questo hanno fatto credere i governi Conte e Draghi, questo ha fatto passare la stampa mainstream.
Scrive ora Ansa:
La terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione per Covid dell’85-90% Dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus.
Ricapitolando: due anni di privazioni, mascherine, isteria, ipocondria, allarmismi ingiustificati, corse all’hub vaccinale, bambini usati come cavie e anziani immolati per un virus che, se il sistema immunitario non fa il suo lavoro, si può curare con delle bustine di anti-infiammatorio?
Possibile che nessuno si sia accorto prima – a virus, come si sostiene, “isolato” – che principi attivi conosciuti, in genere ben tollerati e presenti in tutte le case avrebbero potuto fare in modo che si evitasse la campagna di vaccinazione di massa, cioè la sperimentazione umana di un siero di cui si saprà di più solo nel 2023? Nessuno, dunque, che risponda per la baracca emergenziale messa in piedi, che non ha avuto eguali in Europa e forse nel mondo e che – ci dicono oggi gli scienziati tra le righe – si poteva evitare?
“Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%” in Corriere della Sera del 26/08/22
“Covid: con antinfiammatori riduzione del 90% dei ricoveri” – in Ansa del 26/08/22
Rec News dir. Zaira Bartucca – recnews.it
COVID
Covid, fioccano denunce e querele per Draghi e per Figliuolo
Il generale accusato di omicidio colposo, crimini contro l’Umanità, abuso di autorità, violenza privata, procurato allarme e diffusione di notizie false. Premier e governo denunciati a Messina, a Biella e nel Varesotto per sequestro di persona e per la discriminazione dei non vaccinati. La querela di ALI – Avvocati Liberi per i “delitti commessi contro la personalità dello Stato”
Fioccano denunce e querele per il presidente del Consiglio Mario Draghi e per il commissario all’Emergenza sanitaria Francesco Paolo Figliuolo. Provengono da tutta Italia e sembra si moltiplichino a ogni passo (falso), a ogni acuirsi delle restrizioni e a ogni protrarsi di provvedimenti anticostituzionali. Una bella gatta da pelare per i due, tanto che all’ex “generalissimo” prontamente è stato tolto il comando della Logistica dell’Esercito in salsa emergenziale. Il potentino che voleva “vaccinare chiunque passa“, tuttavia, continua a conservare l’incarico istituzionale all’interno del Comando Operativo di Vertice Interforze, senza rossore alcuno per il ministero della Difesa. Passando a Draghi, secondo gli osservatori mainstream dopo l’uscita di scena di Berlusconi (che avevamo anticipato e che non abbiamo mai considerato come opzione), si prospetterebbe la corsa al Colle, ma anche qui potrebbe trattarsi del solito bluff per spianare la strada al vero candidato che metterebbe tutti d’accordo. Insomma, messa da parte la politica, a restare sul tavolo sono le migliaia di pagine presentate all’attenzione delle Procure di tutta Italia, che comunque potrebbero avere ovvie ripercussioni anche sulle scelte di partiti che non intendono rimanere imbrigliati in affari giudiziari.
Il generale accusato di omicidio colposo, crimini contro l’Umanità, abuso di autorità, violenza privata, procurato allarme e diffusione di notizie false
Per quanto riguarda Figliuolo, sono pesantissime le accuse formulate dall’ingegnere Giuseppe Reda, il ricercatore dell’Unical che ha denunciato l’operato del militare alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Sotto la lente degli inquirenti finirà il papello di riferimenti alle misure controverse che secondo Reda ha reso colpevole Figliuolo dei reati di abuso di autorità, violenza privata, diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico, procurato allarme, omicidio colposo, crimini contro l’umanità, violazione della Costituzione Italiana agli art. 2, 32, 54, 76, 78. Di più: Figliuolo ha ammesso candidamente di essere stato al servizio della sperimentazione umana in Italia dei preparati cosiddetti anti-covid: “Mai nella storia dell’uomo – sono le dichiarazioni gravi fatte dal militare in Piemonte alla presenza di Alberto Cirio – si è iniettato in pochissimo tempo decine di milioni di dosi di vaccini, senza saperne esattamente l’esito. Se non quello sperimentale che ha portato all’approvazione da parte della comunità scientifica”.
In fila per denunciare Draghi
A Biella, addirittura, pur di denunciare Mario Draghi e il suo operato ci si mette in fila. Nel mirino, la gestione della pandemia alla Conte, con un Dpcm dietro l’altro con il fine di introdurre una sorta di obbligo vaccinale di fatto e di estorcere la vaccinazione anche in chi – in realtà – non avrebbe voluto sottoporvisi. Una condotta che per i denuncianti avrebbe comportato la violazione dell’articolo 610 del codice penale, che recita che “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”. E non è vero, come riporta La Stampa, che si tratta di istanze senza futuro, perché “dal 20 non si potrà più agire in giudizio per la propria tutela personale, in quanto per potervi accedere bisognerà esibire l’infame tessera verde”: perfino il decreto del 7 gennaio – nei fatti – specifica che denuncianti, testimoni e accusati sono esentati dalla presentazione del Green Pass. A Messina, Draghi e il governo sono stati denunciati per sequestro di persona e violenza privata, per aver impedito ai siciliani – perfino a chi doveva spostarsi per necessità chirurgiche – di raggiungere la Penisola in forza dei blocchi imposti all’imbarco dei traghetti tramite l’introduzione del Green Pass. A Varese, ancora, pioggia di denunce per le discriminazioni compiute dall’esecutivo e dal premier ai danni di chi non si è voluto o potuto vaccinare, ma la lista sembra essere più lunga e alimentarsi di ora in ora.
La querela di ALI contro Draghi, Conte Speranza per i delitti commessi contro la personalità dello Stato, tra cui eversione dell’ordine democratico, cospirazione, attentato contro la Costituzione e gli organi costituzionali
C’è poi – per ultima ma non da ultima – l’azione promossa dal team di legali che si sono uniti sotto la sigla ALI – Avvocati Liberi – che ha querelato il presidente del Consiglio Mario Draghi, il suo predecessore Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza per diversi e gravi delitti “contro la personalità dello Stato”. Gli avvocati hanno presentato una querela di oltre 30 pagine, in cui si fa riferimento al reato di associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico (articolo 270 bis c.p.), cospirazione politica mediante accordo (Art. 304 c.p.), Attentato contro la Costituzione dello Stato (Art. 283 c.p.), Attentato e atti violenti contro gli organi costituzionali e contro le Assemblee Regionali (Art. 289 c.p.), Attentato per finalità terroristiche o di eversione (Art. 280 c.p.), pubblica estorsione.