Nome emblematico per la costellazione satellitare italiana
Fa parte del programma spaziale di controllo della Terra, con mappature metro per metro. Fornirà dati analitici alle aziende, coinvolgerà la Prociv e impiegherà le risorse del PNRR. Non è chiaro quali saranno le ricadute in termini di Privacy
Si chiamerà “Iride” la futura costellazione satellitare italiana per l’Osservazione della Terra. Lo ha annunciato dalla Stazione Spaziale Internazionale l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti, in occasione della prima inflight call mediatica alla quale hanno preso parte il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccocci e il Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA David Parker.
La commissione esaminatrice presieduta da Samantha Cristoforetti e composta dagli astronauti dell’ESA Luca Parmitano e Roberto Vittori ha scelto il nome – piuttosto emblematico – tra 1.061 proposte ricevute da 638 istituti scolastici che hanno partecipato a “Spazio alle Idee”, il concorso lanciato dal Dipartimento per la trasformazione digitale con il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia Spaziale Italiana.
Il Progetto
La costellazione satellitare – che secondo gli intenti dovrebbe diventare il più importante programma spaziale satellitare europeo di controllo della Terra a bassa quota – dovrebbe essere realizzata in Italia e completata entro cinque anni con il supporto dell’ESA e dell’Agenzia Spaziale Italiana, impiegando una cospicua parte delle risorse del PNRR.
La costellazione impiegherà anche la Protezione Civile e diverse amministrazioni, ufficialmente per “contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche”. Fornirà inoltre dati analitici a startup, piccole e medie imprese e industrie.
Non sono ancora chiare le ricadute in termini di violazioni della Privacy, vista la potenza di osservazione dei sistemi COSMO-Sky Med concepiti per scopi duali, civili e militari. Sul sito dell’ASI sono descritti come “occhi in grado di scrutare la terra dallo spazio metro per metro, di giorno e di notte, con ogni condizione meteo”.
Rec News dir. Zaira Bartucca
SPACE
Space X ha lanciato in orbita altri 52 satelliti. Ecco come monitorarli
A marzo di quest’anno erano 4400 i satelliti operativi di Starlink, e da ieri se ne contano 52 in più. Un razzo Falcon 9 sormontato da 52 veicoli spaziali Starlink è decollato lunedì alle 3:10 dalla stazione spaziale di Cape Canaveral, in Florida. Si è trattato del primo dei due lanci di SpaceX previsti per la giornata. I satelliti sono stati dispiegati circa 65 minuti dopo il decollo. Tutti i satelliti in orbita possono essere monitorati con strumenti come Satellite Map.
SPACE
Astronomi entusiasti. C’è una nuova Supernova sulla piazza
Nuova esplosione stellare visibile dai telescopi. La nuova supernova è apparsa in visibilità il 19 maggio nella Galassia Pinwheel, anche nota come Messier 101 o M101. La galassia – riporta la rivista di settore Space – è visibile in un piccolo telescopio in condizioni di cielo buio, purché si utilizzi un ampio campo visivo e un oculare a bassa potenza. La presenza della supernova è stata confermata il venti di questo mese dai telescopi della Zwicky Transient Facility (ZTF), in California.
“Le fotografie a lunga esposizione – sottolinea Elizabeth Howell – rendono la supernova più facile da individuare. La supernova si è formata quando una stella, molto più massiccia del nostro sole, ha esaurito il combustibile da bruciare nel suo nucleo. Poiché il nucleo non poteva più sostenere la massa della stella, la stella è collassata su se stessa e ha creato una gigantesca esplosione”. L’Istituto Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI) di Mountain View, in California, si è unito a diversi astronomi amatoriali per fornire filmati della supernova, che è facilmente visibile anche con i telescopi amatoriali.
FUN
Una mostra e “Salyut 7” di Shipenko in chiusura del Festival del Cinema Russo
La storia dell’impresa tratta da una storia vera ambientata nella Russia del 1985 nella serata conclusiva dell’evento curato da Uliana Kovaleva
Mercoledì 30 settembre presso il Giardino della Triennale di Milano, via Alemagna 6, a partire dalle 18.30 avrà luogo la Serata conclusiva – Premiazione della III Edizione del Premio Felix – Festival del Cinema Russo con la proiezione del film “Salyut 7” (regia di Klim Shipenko) e la Mostra d’Arte “Orizzonti di luce” dell’artista Marco G. La pellicola è la storia di un’impresa tratta da una storia vera e ambientata nella Russia del 1985, durante la Guerra Fredda. Una commovente ed emozionante storia di coraggio e onore che terrà tutti con il fiato sospeso.
L’evento è curato da Uliana Kovaleva produttrice di cinema italo-russo, Rossella Bezzecchi promotrice culturale tra la Russia e l’Italia, Ita Franchini designer e organizzatrice di eventi, Gianluca Zanetta web marketing. Il Festival è promosso dall’Associazione culturale Felix – Cinema, Moda, Design, Italia-Russia, è patrocinato dall’Ambasciata Russa, dalla Regione Lombardia, in collaborazione con l’Associazione Italia Russia. Il Premio Felix, inserito nella programmazione della Milano Movie Week ha proposto 27 titoli di cui 10 lungometraggi, 5 cortometraggi e 12 documentari.
SPACE
L’Italia aderisce ad Artemis: “Porterà due persone sulla luna entro il 2024”
La firma dell’accordo siglato dal sottosegretario Fraccaro e dall’amministratore della Nasa Bridenstine
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro ha aderito ieri in vece dell’Italia al programma proposto dall’amministratore dell’Agenzia spaziale governativa americana (Nasa) Jim Bridenstine. Il documento riguarda il complesso programma spaziale Artemis che stanno portando avanti gli Stati Uniti, che al contempo sono sfidati da altre superpotenze come Russia e Cina.
L’Italia che ha diminuito gli investimenti per la corsa allo spazio (forse per far piacere alla Cina) sta a guardare, limitandosi all’appoggio esterno. Dopo la partecipazione di Parmitano all’Expedition 61, turnover vuole inoltre che i prossimi astronavi papabili non siano italiani. L’accordo, fa sapere la Farnesina, “punta a riportare la prima donna e il prossimo uomo sulla luna entro il 2024, come base stabile per l’esplorazione di altri pianeti e corpi celesti nel sistema solare”.
In che senso scopi duali, civili e militari? Che bisogno hanno di mappare tutto e tutti metro per metro? Come lo giustificano?