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“Io sono la mente e lui è il braccio”. Fernando Antonio Capone parlava così di Lucano per spiegare all’amante il legame di opportunità che da sempre intercorre con il dominus di Riace. E’ a lui che l’ex sindaco nel 2014 “regala” la presidenza di Città futura che in realtà è di sua esclusiva competenza, come testimoniano le intercettazioni e come da recente deposizione del militare delle Fiamme gialle Nicola Sportelli. “Lucano – è quanto ha affermato il colonnello nel corso di una delle ultime udienze del processo – aveva sempre l’ultima parola. Era lui ad avere potere di controllo economico e finanziario”. Era successo per la vendita da parte dell’Unicef di Palazzo Pinnarò e succedeva regolarmente per l’ordinaria amministrazione e per quella straordinaria, che Lucano dirigeva proprio dalla sede di Città futura, impartendo ordini alla segretaria Cosimina Ierinò.

Le azioni in vece di Lucano, ma con dei benefici acquisiti

Certo che Capone diversi benefici dalla situazione li aveva acquisiti. Dalla possibilità di avere libero accesso e anzi di amministrare i conti correnti che facevano capo a Città futura (quelli che hanno contribuito alla distrazione di fondi milionaria) al frantoio acquistato dal marito della scrittrice e attivista in quota Fatto Quotidiano Chiara Sasso “per stare tranquilli”, aveva ammesso lo stesso Lucano. Con chi fa parte del gruppo di cantori delle inesistenti gesta dell’ex sindaco, infatti, non sarebbero sorti problemi. Questi invece sono ben presto arrivati dallo stesso Capone, risoluto a tenere per sé il macchinario costato 320mila euro, come confessato alla moglie nel corso di una conversazione intercettata. Protagonista delle anomalie rilevate dalla Guardia di Finanza, la macchina per la lavorazione delle olive sta per entrare a regime assieme alle botteghe e ai laboratori in passato sempre chiusi, fatte salve le aperture fulminee ordinate da Lucano per le visite istituzionali, quando i collaboratori erano chiamati a “fare finta” di “impastare qualcosa”.

Ricordando gli appalti di mafia. Ma tanto col nuovo governo la musica è cambiata. In peggio

Ma tant’è. Il “vento” per Lucano e gli altri è cambiato con il nuovo governo, prova ne sia la fine dell’allontanamento da Riace. E ora la mollaggine o l’asservimento – che dir si voglia – di inquirenti, Forze dell’Ordine e altri, sta permettendo al sodalizio di riappropriarsi di tutto il maltolto, tassello dopo tassello. Come se, in fondo, il processo in cui Lucano e gli altri sono imputati (non indagati) non stesse mai avendo luogo. In controtendenza – tuttavia – è arrivata oggi l’ordinanza del Comune di Riace, firmata dal responsabile dell’Area tecnica Domenico Pazzano. Il documento intima a Ferando Antonio Capone (arrestato nel 1994 nell’ambito dell’operazione Stilaro guidata da Nicola Gratteri e incentrata sugli appalti di mafia) di “demolire quanto abusivamente realizzato” in località Fontana Susu, e di “ripristinare lo stato dei luoghi entro il termine di 90 giorni”.

L’agglomerato totalmente abusivo

Ma cosa hanno fatto realizzare i componenti del sistema Riace? Quasi 300 metri quadrati di fabbricati. Sedici lotti issati tutti “in assenza delle dovute autorizzazioni edilizie” ma, almeno, la fantasia non è mancata. Un manufatto con la struttura in cemento armato, tre in legno, dodici in blocchi di tufo. Servivano a inscenare la pantomima della “fattoria didattica” e i viaggi fantasma degli asinelli, che secondo la macchina mediatica “ufficiale” aiutavano a realizzare una raccolta dei rifiuti virtuosa che, nei fatti, prevedeva uno sperpero di denaro a fronte di servizi mai erogati. Forse gli imputati sui sedici lotti in realtà un pensierino lo avevano fatto: come Capone col frantoio, o come succede a Camini con le abitazioni realizzate coi soldi dei migranti e messe in affitto. L’ordinanza è stata inviata per conoscenza alla Procura, a Provincia e Regione e a Carabinieri e a Vigili urbani. Adesso alle Forze dell’Ordine – chiude il documento – spetterà il compito di vigilare sull’esecuzione del provvedimento.

Direttore e Founder di Rec News, Giornalista. Inizia a scrivere nel 2010 per la versione cartacea dell'attuale Quotidiano del Sud. Presso la testata ottiene l'abilitazione per iscriversi all'Albo nazionale dei giornalisti, che avviene nel 2013. Dal 2015 è giornalista praticante. Ha firmato diverse inchieste per quotidiani, siti e settimanali sulla sanità calabrese, sulle ambiguità dell'Ordine dei giornalisti, sul sistema Riace, sui rapporti tra imprenditoria e Vaticano, sulle malattie professionali e sulle correlazioni tra determinati fattori ambientali e l'incidenza di particolari patologie. Più di recente, sull'affare Coronavirus e su "Milano come Bibbiano". Tra gli intervistati Gunter Pauli, Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Gianmarco Centinaio, Michela Marzano, Antonello Caporale, Vito Crimi, Daniela Santanché. Premio Comunical 2014. Autrice de "I padroni di Riace - Storie di un sistema che ha messo in crisi le casse dello Stato". Sito: www.zairabartucca.it

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Illeciti lungo le coste, i numeri del report “Mare Monstrum”

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Illeciti lungo le coste, i numeri del report "Mare Monstrum"

Legambiente ha presentato il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.

“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.

617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997

I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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