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Immagine di Bussola/Altea

La gaffe sui coltivatori ovini è già passato. Adesso a Teresa Bellanova, ministro all’Agricoltura, sembra interessi “sminuire” il cibo italiano o quantomeno renderlo meno appetibile agli occhi dei possibili acquirenti esteri.

E’ di questi giorni, infatti, l’idea di un volantino che mette in guarda dai possibili (e il realtà inesistenti) pericoli di contrarre il Coronavirus mangiando cibo Made in Italy. Lo scritto, stando a quanto reso noto dal responsabile del dipartimento Agricoltura e turismo della Lega Gian Marco Centinaio, è stato distribuito nel corso di un incontro organizzato presso il ministero.

Ma se il ministro, pur essendo titolare del dicastero di settore, sembra non dare importanza a modalità di cottura e abitudini alimentari (l’Italia è il Paese delle eccellenze stagionate in grado di spazzare via ogni sorta di batterio, la Cina quella del sushi e del sashimi, dei mercati di animali vivi raccontati dalla CNN e addirittura degli animali consumati vivi) l’ex ministro è di parere del tutto contrario.

“I prodotti italiani – ha detto Centinaio – sono delle eccellenze e fanno bene alla salute. Dovrebbe confermarlo con forza tutto il governo, a partire dal ministro Bellanova che invece organizza pranzi al ministero dove sostiene che “è improbabile” che il virus si trasmetta col cibo. Una pericolosissima ambiguità, che umilia il Made in Italy e ferisce il settore agroalimentare, già duramente colpito dalle conseguenze dell’emergenza”.

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EGOInternational: metà dell’export nazionale è realizzato dalle PMI

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EGOInternational: metà dell’export nazionale è realizzato dalle PMI | Rec News

Le PMI realizzano la metà delle esportazioni italiane e circa un terzo del fatturato delle imprese di piccole e medie dimensioni viene effettuato oltreconfine. È quanto emerge dall’ultima recensione SACE, che riporta le opinioni degli analisti sul ruolo svolto dalle PMI per lo sviluppo dell’economia nazionale e sulle opportunità offerte dalla duplice transizione digitale e green.

Secondo i dati riportati nella recensione le piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale dell’economia nazionale: raggiungono un giro d’affari di oltre 1000 miliardi di euro, impiegando circa un terzo di tutti gli occupati. Stando alle opinioni dei tecnici il 57% delle piccole imprese manifatturiere e oltre il 90% delle medie imprese esporta. In questo scenario spiccano le opportunità offerte dalla transizione sostenibile e dalla rivoluzione digitale: il numero di aziende esportatrici che investe in green e digitale è infatti superiore del 20% a quello delle imprese che vendono all’estero non facendo nessuna transizione.

La recensione sembra confermare le opinioni degli esperti di export sul ruolo svolto dalle strategie di vendita all’estero che integrano i nuovi strumenti di digital marketing. A riguardo EGO International, l’azienda specializzata nei servizi di internazionalizzazione delle PMI, sottolinea come le attività di digital marketing permettono di raggiungere il maggior numero di utenti interessati al Made in Italy. Al giorno d’oggi, aggiunge EGO International nelle recensioni del suo blog, un’azienda che vuole farsi conoscere nei principali mercati stranieri deve essere presente anche online, con un sito web export oriented, ottimizzato nella lingua locale e visibile su tutti i dispositivi. L’utilizzo mirato delle attività di digital marketing, ribadisce EGO International, consente infatti alle aziende di aumentare le opportunità di business, intercettando la domanda di buyer geograficamente lontani.

Buone anche le prospettive di crescita per il futuro: stando alle opinioni degli analisti le vendite all’estero dei prodotti Made in Italy continueranno a crescere del 6,2% quest’anno e del 3,2% nel successivo biennio. I dati riportati nella recensione, inoltre, sottolineano le principali destinazioni dell’export delle PMI durante l’anno in corso: il Medio Oriente, l’Asia centrale e orientale, l’Europa e l’America settentrionale. Nel prossimo biennio, invece, si prevede un incremento delle vendite dirette verso l’Africa Subsahariana e l’America centro-meridionale.

I principali mercati di sbocco dell’export italiano sono stati confermati anche da EGOInternational, che sottolinea l’importanza del mercato asiatico per lo sviluppo delle vendite all’estero dei prodotti italiani. L’Asia, aggiunge EGOInternational, è composta da Paesi che ricoprono un ruolo importante nei principali mercati esteri, come ad esempio gli Emirati Arabi Uniti, ma anche da Paesi caratterizzati da una grande superficie territoriale e da un costante aumento della domanda di prodotti italiani, come la Cina.

Le opinioni degli esperti evidenziano il ruolo strategico svolto dalla duplice transizione, che sta caratterizzando in modo sempre più significativo l’attività d’impresa. Le aziende, infatti, possono agire in ambito ambientale, installando ad esempio macchinari e impianti che riducono le emissioni e in ambito economico, con investimenti in digitalizzazione, internazionalizzazione e formazione. Le pmi italiane possono quindi sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione digitale e ambientale per espandersi nei principali mercati oltre confine.

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A Venezia la sesta edizione della Bitesp, la borsa internazionale del turismo esperienziale

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A Venezia la sesta edizione della Bitesp, la borsa internazionale del turismo esperienziale | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

E’ iniziato il countdown per la BITESP 2023 che si svolgerà a Venezia il 23 e 24 novembre prossimo, a cui parteciperanno oltre 120 buyers internazionali,  centinaia di operatori italiani  come seller ed espositori, enti di promozione regionali, consorzi, reti d’impresa, operatori del turismo incoming, migiaia di visitatori. Il turismo esperienziale è una strategia che si propone di valorizzare il territorio e soddisfare i nuovi trend del mercato turistico.

I dati statistici confermano che rappresenta la tipologia di vacanza più richiesta da chi vuole scoprire la cultura e le tradizioni del territorio. Bitesp 2023 nel suo complesso prevede l’area espositiva con gli stand degli espositori, l’area workshop riservata a buyers e sellers e l’area eventi per convegni e seminari.

Durante le due giornate di Bitesp 2023 saranno trattate tutte le tematiche per ricercare le strategie più efficaci allo sviluppo del turismo nazionale. Gli operatori internazionali che saranno coinvolti provengono da Stati Uniti, Canada e Brasile per l’area delle Americhe, dalla Scandinavia Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia per quanto riguarda i Paesi nordici e da Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Austria, Svizzera, Italia, Polonia, Rep. Ceca, Ungheria, Slovenia e Romania per quanto riguarda l’area europea/contigua all’Europa. Presenti anche buyers provenienti dal Medio e dall’estremo Oriente, in particolare da Israele, Emirati Arabi e India.

Focus della manifestazione rimane il turismo esperienziale e l’incoming. Le novità del settore saranno approfondite attraverso una serie di appuntamenti tra buyers e sellers, eventi, incontri e convegni. Novità 2023, la “Bitesp Academy” dedicata a step formativi gratuiti per gli operatori.

Bitesp 2023 prevede inoltre per quest’anno due segmenti speciali: Il turismo delle Radici e il turismo dei Borghi. Confermato anche il video contest Travel Experience Festival, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione del turismo esperienziale e realizzato sui canali social. Il contest è aperto a tutti e permette di votare l’esperienza turistica più coinvolgente ed emozionante tra quelle presentate dagli operatori che partecipano a Bitesp 2023. L’esperienza più votata dagli utenti, sarà premiata con il Travel Experience Award. 

Operatori presenti a Bitesp 2023: Hotels e Strutture Ricettive – Agenzie e Tour Operator, DMC, Fornitori di esperienze, Enti di promozione turistica, Turismo Culturale – Turismo Enogastronomico – Enoturismo – Turismo Sportivo – Cicloturismo – Turismo Sostenibile – Slow Tourism – Natura e Parchi – Mare – Montagna – Terme e Benessere – Luxury Travel – Città d’Arte e Borghi antichi – Relais e Dimore Storiche – Comuni – Pro Loco – Consorzi – Associazioni – Enti di Promozione Regionali.  

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L’italian sounding al centro della IX Cabina di Regia per le imprese italiane all’estero

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L'italian sounding al centro della IX Cabina di Regia per le imprese italiane all'estero | Rec News dir. Zaira Bartucca
Foto Denys Shevchenko/REC NEWS

L’italian sounding non è altro che l’imitazione dei prodotti Made in Italy che avviene all’estero. E’ lì che il parmigiano reggiano diventa il “Parmesan”, o che la salsa di pomodoro nostrana si trasforma in “Pomarola”, la pasta in “Makkaroni” e la mozzarella in “Zottarella”, con un ampio ricorso di tricolori e di riferimenti all’Italia, ovviamente falsi. Una pratica fraudolenta che genera un danno di oltre cento miliardi all’economia nazionale. Tanto pesa l’invenduto – a causa di pratiche scorrette che l’Unione europea fa finta di non vedere – nella filiera alimentare del nostro Paese, tanti sono i mancati introiti che se venissero recuperati potrebbero dare nuova linfa alle imprese del settore.

Se ne è discusso alla Farnesina nell’ambito della IX Cabina di Regia per l’internazionalizzazione alla presenza dei ministri Tajani (Esteri), Schillaci (Salute), Urso (Imprese e Made in Italy) Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità Alimentare) e delle principali sigle del mondo dell’imprenditoria e dell’industria. Giorgetti (Economia e Finanze) è intervenuto in video-collegamento). Rec News ha seguito i lavori. “La diplomazia economica – ha detto il ministro degli Esteri in apertura – è essenziale. Pensiamo al mercato dell’italian sounding: perché lasciare spazio alla copia quando noi abbiamo l’originale?”

Da Schillaci, invece, la riflessione su altre pratiche economiche scorrette piuttosto usuali: “Quante volte abbiamo sentito parlare di influenza aviaria, di peste suina e di morbi vari? Sono allarmismi che vengono spesso usati per colpire i prodotti italiani”. Da Lollobrigida la promessa di “proteggere le aziende che vanno in difficoltà. Ambiamo a essere – ha detto – una superpotenza della qualità”. Chiusura dei lavori affidata agli interventi degli organismi di settore.

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L’Italia riparte dal Turismo delle Radici, 21 milioni nella legge di Bilancio

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L'Italia riparte dal Turismo delle Radici, 21 milioni nella legge di Bilancio | Rec News dir. Zaira Bartucca
Foto Denys Shevchenko/REC NEWS

Ripartire dagli italiani all’estero, dai piccoli borghi, dal singolo che diventa ambasciatore dell’italianità e del bello di farne parte. Sono questi gli elementi del Turismo delle radici, il programma in undici punti voluto dal governo per il quale sono stati previsti 21 milioni della Legge di Bilancio. Se ne è parlato questa mattina presso la Sala Conferenze Internazionali della Farnesina alla presenza del vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, del ministro del Turismo Daniela Santanché, del ministro dell’Istruzione, del Merito Giuseppe Valditara e del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Rec News ha seguito i lavori.

“Tanti italiani nel mondo – ha detto Tajani in apertura – tornano nel nostro Paese per scoprire le nostre tradizioni. Gli italiani stessi devono essere ambasciatori della bellezza del nostro Paese, della nostra cultura della nostra identità. Abbiamo una potenzialità enorme e potremmo triplicare le presenze turistiche con la giusta strategia. É un lavoro di squadra con diversi ministeri. La cucina particolare di un Comune, il turismo religioso, le Chiese: tutto quello che c’è deve essere conosciuto nel modo migliore”.

Dello stesso tenore quanto espresso da Santanché: “Il turismo – ha detto la titolare del dicastero di riferimento – è uno snodo cruciale. Esiste un bacino di utenza di circa 80 milioni di persone costituito dagli italiani di seconda e terza generazione che hanno ancora un forte legame emotivo e vogliono tornare in Italia. Sono loro i cosiddetti turisti delle radici. Questo tipo di turisti nel 2021 ha generato un indotto di oltre 4 miliardi, con tempi di permanenza di 6 giorni e più. E’ importante per l’artigianato, i prodotti tipici e per l’agroalimentare. Bisogna avere un’ottica strategica, l’offerta turistica deve essere organizzata in pacchetti. Italia.it permetterà di promuovere i mercati chiave, mettendo in contatto domanda e offerta. Un altro aspetto chiave – ha concluso – è la formazione”.

Su questo si è concentrato l’intervento del ministro Valditara, che a inizio intervento ha ricordato la collaborazione del MIUR avviata col MAECI. “Il Turismo delle radici – ha detto – è volto a rafforzare l’attrattività del nostro territorio. Il sistema scolastico deve contribuire a questo rilancio dedicando spazio nell’offerta formativa ai beni culturali e alle tradizioni. Gli studenti devono essere adeguatamente formati per acquisire le competenze di settore. Senza memoria e condivisione delle radici, non c’è presente. Dalla fine del 1800 agli anni ’70, 30 milioni di italiani sono andati all’estero: gli italo-americani oggi rappresentano quasi il 6% della popolazione statunitense totale. Sono cifre importanti, così come è importante la presenza in Italia di 500 istituti turistici, 400 alberghieri e 300 agrari. Bisogna lavorare alla creazione di itinerari ad hoc e alla formazione di operatori turistici specializzati. Importante anche ruolo degli ITS Academy, caratterizzati da partenariati pubblico-privati. Non bisogna dimenticare – ha concluso – la valorizzazione dei piccoli borghi”.

L’intervento di Bernini si è invece concentrato sull’importanza dei Beni Culturali e della ricerca. “È solo attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e scientifico – ha detto il ministro – che si costruisce il futuro. L’Università, la comunità accademica e gli studenti veicolano un’immagine e determinata dell’Italia. La ricerca è un altro tema fondamentale. In Italia è di altissimo livello: la meccatronica, l’astronomia: la nostra Patria è all’avanguardia in un modo che nemmeno immaginiamo. E’ da ribadire l’importanza della formazione artistica e coreutica, perché l”Arte è un detonatore di bellezza e di benessere. Abbiamo radici di eccellenza. Come si fa a drenare la fuga di cervelli? Bisogna dare loro ragioni valide per tornare. Dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e di quello che siamo stati per avere un futuro di crescita”.

L’intervento conclusivo della sessione istituzionale è stato affidato al sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che ha parlato in rappresentanza del ministro Gennaro Sangiuliano. “Oggi – ha detto il sottosegretario – lanciamo un’iniziativa strategica per l’Italia. Investiamo su un patrimonio sociale che sono gli italiani all’estero, per rafforzare il loro legame affettivo e culturale con il nostro Paese. La vacanza di queste persone è quasi una esperienza di vita, con cui loro si riappropriano delle loro radici. Sicuramente una dinamica che può contribuire – ha concluso – alla crescita del nostro Paese”.

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